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Prima Relazione Grecia

Il primo rapporto sulla situazione in Grecia

Questo rapporto, che il gen. Vecchiarelli inviò al Comando Supremo, dietro specifica richiesta, il 26 giugno 1943, descrive la situazione della Grecia e dell’11ª Armata quale egli l’aveva trovata dopo le epurazioni di ufficiali (incluso il precedente comandante dell’armata, gen. Geloso) compiute in base agli accertamenti effettuati dall’amm. Domenico Cavagnari su incarico del Comando Supremo stesso.

E’ interessante notare che, sull’originale della relazione, figura una nota manoscritta del gen. Ambrosio, cui era destinata, che recita: “risponde molto incompiutamente alla richiesta fatta”. Non si dispone della lettera di richiesta del gen. Ambrosio, ma si può ipotizzare che egli si attendesse qualcosa di ancor più critico sulla situazione trovata in Grecia, in modo da poterlo strumentalmente utilizzare nel processo, allora in corso, di epurazione del gen. Geloso (il quale, da parte sua, stava tentando in ogni modo di far valere le sue ragioni, sino a rivolgersi personalmente al Duce).

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La Relazione alla Commissione AccertamentiRelazione

A poco più di un mese dalla sua liberazione dal carcere fascista della R.S.I., il gen. Vecchiarelli ricevette una lettera dell’allora Ministro della Guerra, Alessandro Casati, nella quale oltre a esprimere “compiacimento per la felice liberazione di V.E. dal carcere nazi-fascista”, gli veniva formalmente richiesto di prendere contatto con gli organi chiamati a vagliarne l’operato, rispondendo ad appositi questionari e presentando “dettagliate  relazioni”.

Richiesta alla quale egli diede seguito consegnando quanto richiesto in pochi giorni, il successivo 12 giugno, con l’invio della Relazione qui riportata. Essa era dotata di 9 allegati, visualizzabili dal testo della stessa.

Come riportato nella biografia del gen. Vecchiarelli, la Relazione non servì tuttavia ad evitargli un’immediata epurazione dalle Forze Armate – decretata senza nemmeno prenderne visione –  che venne revocata solo al termine di una battaglia legale protrattasi per anni.

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L’Appendice alla Relazione

Appendice alla RelazioneOltre al testo principale della Relazione, il gen. Vecchiarelli successivamente inviò una breve Appendice. In essa, in particolare, egli riferì in maggiore dettaglio le vicende relative alla ricezione da parte sua del “Promemoria N. 2”, il documento che – si ricorda – gli era stato inviato il 6 settembre per fornire indicazioni sul comportamento da tenere in caso di armistizio.

Nel testo della Relazione il gen. Vecchiarelli non aveva inserito alcuna dettagliata informazione su quel documento, ritenendo di dover ancora mantenere il segreto sul suo contenuto (così come il documento stesso esplicitamente richiedeva).

Tuttavia, evidentemente le mutate circostanze gli fecero ritenere che tale segretezza non fosse più richiesta. E dalla lettura dell’Appendice emerge uno scenario inquietante circa la contraddittorietà delle direttive che gli venivano dal Comando Supremo: correzioni manoscritte al documento originario, autorevoli consigli di schierarsi con i tedeschi, e così via.

 

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La Memoria “Italiani e Tedeschi in GreciaItaliani e tedeschi in Grecia

Questa Memoria venne inviata dal gen. Vecchiarelli all’Ufficio Storico dello S.M. dell’Esercito  il 21 luglio 1946, in risposta ad una richiesta nella quale l’Ufficio, impegnato in una ricerca  sulle condizioni dell’Esercito alla data dell’8 settembre 1943, gli richiedeva le informazioni di sua competenza.

Nella lettera di accompagno egli precisa di essersi fatto assistere, nella stesura degli allegati (che comprendono tra l’altro diversi schemi e carte geografiche annotate), dal col. Alberto Scoti (che ad Atene, come già evidenziato nella Relazione, era stato il suo Capo ufficio operazioni) recependo anche informazioni provenienti dai capi di S.M. delle Unità al tempo dipendenti.

Un lavoro, quindi, di estrema accuratezza, del quale viene qui riportato, dato l’estremo grado di dettaglio degli allegati, il solo testo della Memoria.

Dalla sua lettura, assieme a quella dei precedenti documenti qui riportati, si può constatare l’estrema complessità della situazione che il gen. Vecchiarelli dovette affrontare, e le dettagliate motivazioni delle sue decisioni.

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I ricorsi contro la decretata epurazione

 

Ricorso 30.11.1945Nell’archivio personale del gen. Vecchiarelli si trovano le copie di due ricorsi, presentati rispettivamente nel novembre 1945 e nel luglio 1946.

Il primo venne inviato a valle del suo proscioglimento da parte della Commissione Accertamenti per chiedere la revoca della  epurazione decretata d’imperio nel precedente mese di agosto, senza attendere la pronuncia della Commissione stessa.

Il secondo venne, invece, presentato a valle del complesso iter intercorso tra il Ministero della Guerra e la Presidenza del Consiglio (che, in sostanza, non avevano trovato un modo per rendergli ragione) in base al Decreto emanato a giugno 1946 che consentiva a coloro che erano rimasti vittima di situazioni analoghe alla sua di chiedere la revoca del relativo provvedimento. Revoca che, sulla base di detto ricorso, venne infine – e dopo ancor lungo tempo – decretata

Il testo del primo ricorso è consultabile qui

Quello del secondo ricorso è consultabile qui